Un’amicizia speciale, fatta di piccole cose: le passeggiate nel parco, il
grande ippocastano, le polpette di Mario, le gite al mare. E poi il pittore
Michelangelo, i ghiaccioli sul naso in montagna, i film di spionaggio. . .
Perché se c’è un’amicizia così, si può anche ricominciare a essere
felici.
Chiara Valentina Segré ci racconta le “due storie” di Lola e io, albo illustrato da Paolo Domeniconi e
pubblicato da Camelozampa nell’ottobre 2012.
Com'é
nato Lola e Io?
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La copertina di Lola e io |
La
storia di Lola e io è un po’ particolare, anzi in realtà sono due storie
intrecciate.
La prima racconta di come è nata l’idea e la seconda di come è
diventata un libro per bambini.
L’idea
mi è venuta qualche anno fa: ero, e sono tutt’ora, parte di un forum di
scrittura, FIAE (Forum Indipendente Autori Emergenti) nel cui seno era appena nata
l’idea di un progetto collettivo: un’antologia di racconti benefica a favore
degli animali. Lola e io, che allora aveva un altro titolo, fu scritto per quel
progetto. Volevo scrivere un racconto che trasmettesse l’unicità e la
profondità del rapporto che può instaurarsi tra un essere umano e il suo cane,
un’amicizia che può davvero illuminare la vita. E nel caso di Lola e io, in cui
entrambe le protagoniste, la ragazzina e il suo cane, sono speciali (ma non
dirò in che senso per non rovinare la sorpresa) questo rapporto è ancora più
coinvolgente.
In
realtà nel progetto di FIAE fu poi inserito un altro racconto e Lola e io
rimase per un po’ nel cassetto. Come ha fatto quindi a diventare un albo
illustrato?
Questa
è la seconda parte della storia. Era la fine del 2010 e avevo appena pubblicato
il mio primo libro per bambini (Gedeone, Edizioni Il Gioco di Leggere) e
l’editore mi aveva chiesto in visione altri testi. Avevo solo racconti per
adulti, ma lui volle leggerli lo stesso e Lola e io lo colpì al punto che mi
chiese di renderlo per bambini. All’inizio ero titubante all’idea di
trasformare un testo per adulti in uno per bambini ma spinta dalle sue parole
di incoraggiamento, lo feci. Alla fine, per motivi personali, Il Gioco di
Leggere decise a malincuore di non pubblicarlo, ma Lola e io ormai era nato e
così mi misi alla ricerca di un altro editore. Camelozampa si innamorò del
testo, propose a un grande illustratore, Paolo Domeniconi, di dare vita alle
mie parole e come si dice, il resto è storia. Lola e io è uscito il 19 ottobre
2012.
Hai
detto che le protagoniste di Lola e io sono un po’ "speciali": senza svelare
nulla, puoi dirci come hai fatto a immedesimarti e a dar loro voce?
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Un'illustrazione del libro |
È la
sfida che attende lo scrittore ogni volta che si cimenta con una storia: dar
voce in maniera credibile a personaggi che sono anche molto diversi da lui (o
lei). È la parte di più divertente di questo mestiere, perché ti permette di
“vivere più vite”. Il segreto, secondo me, è osservare sempre con mente aperta
tutto ciò che ci circonda, ascoltare punti di vista diversi senza pregiudizi e
con umiltà. Per scrivere bisogna essere un po’ psicologi e un po’ osservatori,
con una buona dose di creatività e originalità. Ma non c’è una ricetta univoca,
per fortuna; è così che ci sono sempre storie nuove, perché ogni scrittore si
immedesima nelle situazioni in modi sempre diversi.
Hai avuto
difficoltà nella stesura?
Per
la prima stesura, la versione per adulti, una volta messa a fuoco l’idea non ho
avuto particolari difficoltà. I “grattacapi” sono venuti quando ho dovuto
“convertire” la mia storia in modo che fosse adatta a un pubblico di bambini.
Sembrava facile, dopotutto la storia era già scritta, ma il problema era
proprio quello. Lola e io era nata e si era sviluppata con un filo conduttore e
delle immagini fatte apposta per la mente di un lettore adulto, e non riuscivo
a sbloccarmi da quella visione.
L’unico
modo, alla fine, per superare l’empasse è stato tenere solo lo scheletro nudo e
crudo della storia e per il resto riscriverla da zero, questa volta tenendo
bene a mente il nuovo lettore di riferimento. Ed è stata la scelta vincente.
Che
messaggio vorresti arrivasse ai tuoi lettori?
Io
credo che un buon libro non sia quello che a tutti i costi si sforzi di trasmettere
uno specifico messaggio, o una morale, perché quasi inevitabilmente si va a
cadere nella “retorica” e
nell’“artificioso”.
Mi
auguro che Lola e io susciti emozioni positive, che stimolino il lettore alla
riflessione, qualunque sia il senso che ognuno vorrà dare alla storia.
Hai
trattato il tema dell'amicizia tra uomo e animale, secondo te cosa la rende
speciale?
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Un'altra illustrazione |
Io
sono nata e cresciuta in città, e in appartamento non ho mai avuto cani ma ho
sempre amato gli animali. Ho avuto tre gatti, a cui ho voluto bene come a veri
e propri membri della famiglia. Tuttavia per me è difficile rispondere a questa
domanda senza cadere nella banalità. Spero di aver risposto attraverso la
narrazione in Lola e io, che è poi un insieme di piccoli, grandi momenti di
vita quotidiana condivisa con l’amico e compagno a quattro zampe. Credo che sia
questo il segreto del rapporto con un amico “peloso”: una quotidianità che non
diventa mai scontata, perché gli animali hanno la capacità innata di vivere
ogni istante con noi come se fosse sempre il più speciale della loro (e della
nostra) vita.
J.D.Salinger
ne Il giovane Holden ha
scritto: " Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che
quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore
fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che
ti gira ".
A chi vorresti telefonare tu?
Devo
dire che ho la fortuna di essere amica di qualche scrittore (anzi, scrittrice)
che, sono sicura, un giorno sarà famosa e a cui potrò telefonare J
Ma per
citare scrittori già affermati al momento, poiché la lista sarebbe piuttosto
lunga, nomino solo quegli scrittori i cui libri non solo mi sono piaciuti e mi
hanno emozionato, ma mi hanno segnato in profondità e, mi spingo a dire, hanno
influenzato la mia crescita personale.
Ai
primi posti ci sono, ovviamente, scrittori per bambini e ragazzi. La prima è
senza dubbio JK Rowling. Di lei amo molto lo stile narrativo e la costruzione
di intrecci e personaggi, soprattutto la grande umanità e lo spessore che
riesce a infondergli. E non mi riferisco solo alla saga di Harry Potter, di cui
sono una grande fan, ma anche al suo recente esordio nel mondo della narrativa
per adulti col romanzo di critica sociale The Casual Vacancy.
Seguono
a ruota Philip Pullman (la sua trilogia Queste Oscure Materie è stata una delle
letture che più ha influenzato la mia adolescenza) e due italiani, Bruno Tognolini
(che ha precorso i tempi dei giochi di ruolo in Lilim del tramonto) e Silvana
de Mari (consiglio davvero quel piccolo gioiello che è Il gatto dagli occhi
d’oro).
E se
poi mi avanzasse credito sul cellulare (si sa, le telefonate internazionali costano
care), telefonerei anche a Jostein Gaarder: indimenticabili Il mondo di Sofia
(che mi ha salvato in tutte le interrogazioni di filosofia al liceo) e Maya,
che considero IL libro che più ha influenzato il mio modo di percepire il mondo
e la realtà.
Con il patrocinio morale della Scuola nazionale cani guida per ciechi, Regione Toscana.
Nelle migliori librerie. Età di lettura: da 6 anni
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Chiara Valentina Segré |
Chiara Valentina Segré è nata trent'anni fa all'ombra della
Madonnina. Biologa e ricercatrice, lavora in laboratorio per scoprire i
segreti della vita delle cellule e aiutare la ricerca contro il cancro.
Considera la scienza una storia fantastica da narrare, ed è anche divulgatrice
scientifica. Fin da piccola inventava e raccontava storie per
i compagni di scuola, e sognava di diventare scrittrice. Il suo primo
libro, l'albo illustrato Gedeone (Edizioni Il Gioco di Leggere), è uscito nel
2010. Nel 2011 ha partecipato alle antologie benefiche Potterologia: dieci
as-saggi dell'universo di JK Rowling (Camelozampa) e Code di Stampa (Edizioni
la Gru). Nel 2012 è uscito Lola e io, illustrato da Paolo Domeniconi (Camelozampa).
Adora i gatti, i
fuochi d'artificio e la crostata di mirtilli.